IPOTESI DI STANDARD MORFOLOGICO

 

Paese d’origine: Italia.

Utilizzazione: cane da pastore per la guardia delle greggi e degli ovili.

Classificazione FCI: gruppo 1 - cani da pastore e bovari (escluso bovari svizzeri); sezione 1^ - cani da pastore (senza prova di lavoro) / oppure, gruppo 2 – cani di tipo Pinscher e Schnauzer, molossoidi, bovari svizzeri e razze relative; sezione 2^ - molossoidi, tipo cane da montagna (senza prova di lavoro).

 

Brevi cenni storici: autoctono di Fonni, paese di montagna situato a mille metri sopra il livello del mare, in provincia di Nuoro, adagiato sul Gennargentu, al centro della Barbagia, nella regione insulare di Sardegna. Si narra che discenda dagli antichi molossi portati in Sardegna al seguito delle legioni romane comandate da Marco Pomponio Matone nel 231 a.C., incrociati con cani locali. Scavi paleontologici compiuti in alcuni siti nuragici hanno ritrovato dei frammenti ossei di cani con caratteristiche morfologiche simili al cane Fonnese odierno, che ne daterebbero l’origine autoctona in epoca, addirittura, antecedente a quella dell’invasione romana. Nel 1912, il governo italiano requisì 110 soggetti, che furono utilizzati nella campagna militare di Libia, per reprimere la rivolta dei Senussi.

 

1) Aspetto generale: molossoide di grande taglia, coperto da un mantello folto e duro su tutto il corpo.

 

2) Proporzioni importanti: lunghezza del tronco uguale o superiore (al massimo, fino al 10 %) all’altezza al garrese; altezza del torace circa il 45-47 % dell’altezza al garrese; lunghezza della testa suddivisa fra il 40 % del muso e il 60 % del cranio.

 

3) Comportamento e carattere: la zona d’origine, millenaria culla della civiltà agro-pastorale, ha plasmato un cane funzionale al lavoro di custodia delle greggi e degli ovili. La caratteristica principale è l’aggressività, portata con ferocia, verso l’uomo estraneo che attacca il gregge ed invade l’ovile. La sua presenza tiene lontani pure gli animali selvatici predatori di agnelli, come la volpe. Dotato di notevole forza fisica ed adattabilità alle più difficili condizioni di sopravvivenza. Possiede grande sensibilità d’udito e d’olfatto.     

 

4) Testa: lunghezza media; pesante, forte ed asciutta; rapporto in lunghezza tra cranio e muso: 3 a 2; assi longitudinali superiori cranio-facciali paralleli.
4.1) Regione cranica: larghezza inferiore alla lunghezza; lunghezza pari al 60 % (6/10) della lunghezza totale della testa; larghezza zigomatica uguale alla metà della lunghezza totale della testa; profilo leggermente convesso; seni frontali moderatamente sviluppati; sutura metopica ben marcata; cresta occipitale molto ben sviluppata.

Stop: depressione o salto naso-frontale ben marcato.
4.2) Regione facciale:

Tartufo: umido, fresco e brillante; pigmentazione nera; grosso e largo; faccia superiore sulla stessa linea del profilo della canna nasale; faccia anteriore, vista di profilo, sul medesimo piano verticale delle labbra.

Muso: lunghezza pari al 40 % (4/10) della lunghezza totale della testa; canna nasale rettilinea, lunga e larga; facce laterali parallele; faccia anteriore quadrata; presenza di forti mustacchi.

Labbra: tessuto connettivo aderente; mucose ben pigmentate.

Mascelle: lunghezza uguale, combaciano perfettamente nel loro margine anteriore; branche mandibolari tendenti al rettilineo.

Denti: bianchi; regolarmente allineati; completi per sviluppo e numero; chiusura degli incisivi a forbice o a tenaglia.

 

Occhi: grandezza media; posizione sub-frontale; iride di colore ambra o bruno; palpebre ben aderenti al bulbo oculare; rime palpebrali ben pigmentate.

 

Orecchie: inserite a livello o leggermente al di sotto dell’arcata zigomatica e in posizione semilaterale rispetto al cranio; portamento, soprattutto, in attenzione, leggermente alzato alla base, forma una caratteristica piega a portafoglio; forma triangolare; lunghezza e larghezza moderatamente sviluppate; padiglioni auricolari ricoperti di pelo abbondante.

 

5) Collo: corto, la sua lunghezza è inferiore al 40 % (4/10) dell’altezza al garrese; muscoloso, asciutto e privo di giogaia; ricoperto da pelo abbondante.

 

6) Tronco: costruzione quadrata o leggermente rettangolare, la lunghezza misurata dalla punta della spalla alla protuberanza ischiatica non deve superare il 10 % (+1/10 o 110 %) dell’altezza al garrese.

Linea superiore: profilo dorsale rettilineo; lombi larghi, corti e moderatamente convessi.

Garrese: ben elevato sulla linea dorsale, con apofisi spinose lunghe e ben inclinate.

Torace: profondo; costole lunghe ed arcuate; altezza, misurata dalla sommità del garrese allo sterno, circa il 45-47 % dell’altezza al garrese, pertanto, è inferiore all’altezza dell’arto, da terra al gomito; raggiunge o supera il punto del gomito, ma appare più disceso perché ricoperto da pelo abbondante.

Petto: moderatamente ampio; denota muscoli ben sviluppati.

Groppa: muscolosa; larga; inclinazione ideale di circa 28 gradi, è accettata tra i 15 e i 35 gradi rispetto all’orizzontale.

Linea inferiore: profilo dello sterno quasi parallelo al profilo dorsale; ventre moderatamente retratto.

 

Coda: inserzione non troppo alta e, comunque, in armonia con l’inclinazione della groppa; per derivazione da motivi di funzionalità, è consigliabile che sia amputata in prossimità della III o IV vertebra; può essere anuro.

 

7) Arti:

7.1) Arti anteriori: robusti; perfettamente in appiombo; paralleli fra loro e rispetto al piano mediano del corpo.

Spalla: lunga; inclinata tra i 50 e i 60 gradi rispetto all’orizzontale.

Braccio: lungo; inclinato tra i 60 e i 65 gradi rispetto all’orizzontale; forma, pertanto, con la spalla, un angolo scapolo-omerale tra i 110 e i 125 gradi.

Gomito: ben aderente al costato; altezza dell’arto al gomito circa il 55 % dell’altezza al garrese.

Avambraccio: dotato di forte ossatura; dritto; moderatamente lungo.

Carpo: asciutto; largo; osso pisiforme ben sporgente.

Metacarpo: moderatamente lungo; visto di profilo, leggermente inclinato di circa 10 gradi rispetto all’orizzontale.

Piede: forma rotonda (piede di gatto); dita corte, ben chiuse e ben arcuate; unghie forti e ben pigmentate; cuscinetti plantari e digitali duri; ricoperto da pelo abbondante; può presentare macchie di colore chiaro, tuttavia, non auspicabili ma solo tollerate.

 

7.2) Arti posteriori: perfettamente in appiombo; paralleli fra loro e rispetto al piano mediano del corpo; angolature piuttosto aperte.

Coscia: lunga; larga; muscolosa; angolo femoro-tibiale tra i 140 e i 150 gradi.

Gamba: lunghezza uguale o leggermente superiore alla lunghezza della coscia; dotata di forte ossatura; muscolatura ben evidente; scanalatura gambale ben visibile.

Garretto: robusto; largo.
Metatarso: corto; largo; robusto; asciutto; presenza di speroni non auspicabile, preferibile siano tolti.

Piede: caratteristiche identiche al piede anteriore.

 

8) Andatura: …

9) Pelle: spessa; priva di rilassatezza.

 

10) Mantello:

10.1) Pelo: a) varietà a pelo lungo = pelo molto lungo o di media lunghezza; folto; forte; manto di copertura di tessitura dura; sottopelo di tessitura lanosa; particolarmente abbondante sulla testa e sul collo; sul muso, presenza di abbondanti mustacchi e di pizzetto; padiglioni auricolari abbondantemente ricoperti di pelo; sul collo, ricca presenza di pelo, che forma abbondante criniera (soprattutto, nei maschi); b) varietà a pelo corto = denominata “gavoese”.

 

10.2) Colore: nero; pepe-sale; grigio, in tutte le tonalità; fulvo carbonato; tigrato; ammessa ogni eventuale altra colorazione; stella bianca sul petto (caratteristica di razza), di piccola o media dimensione, considerata una peculiarità preferibilmente presente.

 

11) Statura e peso:

11.1) Altezza al garrese: …

 

11.2) Peso: …

 

12) Difetti: ogni deviazione dalla descrizione delle caratteristiche di ciascuna regione costituisce un difetto, che sarà penalizzato a seconda della gravità e della diffusione.

 

13) Difetti eliminatori: depigmentazioni parziali.

 

14) Difetti da squalifica: colore del mantello che presenta focature ben marcate, chiazze o nette pezzature.

 

* Il testo della presente Ipotesi di Standard del Cane Fonnese è stato elaborato da Antonio Crepaldi, sulla base delle caratteristiche descritte nel testo dello Standard pubblicato sul sito Internet www.fonni.it.

 

 

 

 

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